Le fasi fenologiche del grano: tra scienza e magia

9 Giugno 2022
Le fasi fenologiche del grano: tra scienza e magia

La natura è un insieme di processi estremamente intricati e complessi, ma allo stesso tempo incredibili. È meraviglioso osservare tutti i suoi mutamenti, i colori ed i profumi che cambiano in base alle fasi climatiche e al susseguirsi delle stagioni.

Appartenente alla famiglia delle graminacee, il grano, detto anche Triticum, è la pianta che può raccontare meglio la storia del genere umano. Nasce presumibilmente in Mesopotamia ed arriva fino ai nostri giorni nelle forme e varietà che conosciamo. 

Ciò detto, è strabiliante poter appurare, nonostante centinaia di migliaia di anni dividano i nostri giorni dalle civiltà della "Mezzaluna fertile", come le fasi fenologiche del frumento non siano mai cambiate.

Le fasi di crescita del grano

Le fasi di crescita del grano sono una serie di processi naturali, quasi magici, ritenuti dagli antichi un dono degli dei, che portano allo sviluppo della pianta soltanto grazie ad elementi naturali.

La semina del grano è la primissima fase. Il grano è una pianta annuale ed il periodo semina grano può avvenire dall'autunno alla primavera. In Italia, viene abitualmente seminato tra la fine di ottobre e l'inizio di dicembre. 

Successivamente alla semina, si presenta il periodo della cosiddetta germinazione del grano. Durante questa fase, il chicco di grano assorbe l'umidità del terreno e si rigonfia. In questo momento l'embrione, grazie alle sostanze di riserva, comincia a crescere e la temperatura ottimale del terreno è stimata tra i 20-25°C.

Si potrà poi notare la fase di emergenza, con l'emergere dal terreno dell'apice radicale, seguito dall'apice del germoglio rivestito dalla prima foglia embrionale. Da questo momento in poi, la plantula forma nel suolo un ingrossamento, dalla quale spuntano le radici ed inizia a vivere autonomamente. 

L'accestimento è la terza fase del ciclo biologico del grano. Dura tutto l'inverno e parte della primavera, quasi fino alla fioritura della pianta, e si esaurisce gradualmente, fino all'inizio della levata.
In questo stadio, si generano ramificazioni che emettono foglie proprie e originano radici avventizie dai nodi basali. Si può definire un buon accestimento quando si verifica l'emissione di 2-3 culmi secondari da ogni culmo principale.

Con l'aumento delle temperature e l'arrivo della primavera, verso metà marzo, per le piante di grano inizia la fase di levata. Durante questa fase, i nodi ed internodi che prima erano a distanza raccorciata, iniziano a distanziarsi grazie al proliferare del tessuto meristematico che è alla base di ciascuno di essi. La spiga è completamente formata, viene spinta in alto attraverso la guaina dell'ultima foglia, determinandovi un peculiare ingrossamento. Questo è definito lo stadio di botticella.

Nel mese di maggio, la guaina si apre e l'ultimo internodo della pianta si allunga, mostra appena la spiga dai bordi della lamina fogliare e poi la spinge fuori. Questo processo viene definito spigatura.

Successivamente alla spigatura, avviene la fase di impollinazione, dove le lodicole del fiore assorbono acqua, si ingrossano e distanziano il lemma dalla palea, in modo che la pianta fiorisca.

È proprio durante il momento della fioritura che si determina il numero di cariossidi per spiga. Questo processo avviene verso fine maggio e dura circa una decina di giorni.

Ormai il ciclo sta per concludersi. Con la maturazione della cariosside, inizia l'accumulo di granuli di amido. In un secondo momento le cariossidi ingialliscono, mentre rimangono verdi le guaine. A questo punto il contenuto di acqua della granella è del 40-45%. Per poter iniziare con la trebbiatura del grano, è necessario avere una maturazione piena, con la pianta completamente gialla e la granella con un contenuto d'acqua non superiore al 13%. A giugno, il grano è finalmente pronto per essere raccolto. 

Coltivazione del grano biologico nel Delta del Po

Il Delta del Po ospita una grande superficie agricola destinata alla coltivazione del grano, sempre più spesso di origine biologica.

I terreni del Delta, infatti, sono particolarmente argillosi e risultano estremamente adatti per la coltivazione del frumento, essendo ricchi di materia organica e humus. 

La Società Agricola Agrifree ha scelto di intraprendere la strada della coltivazione biologica del grano nel Delta del Po. Raccogliere ciò che la terra riesce a darci, senza l'impiego di sostanze chimiche, è diventato il motto della famiglia di Agrifree. Una famiglia che coltiva il grano con esperienza e passione, ricavando dalla macinazione una vasta varietà di semola e farine, adatte ad ogni esigenza.

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