Agricoltura tradizionale e biologica: le differenze

24 Ottobre 2022
Agricoltura tradizionale e biologica: le differenze

Da sempre, agricoltura tradizionale e agricoltura biologica sono state messe a confronto: due realtà diametralmente opposte sotto tantissimi punti di vista. L'agricoltura tradizionale si differenzia da quella biologica in molti aspetti, il più importante è l'utilizzo di sostanze chimiche e tossiche, usate sulla pianta e sul terreno.

Oggi vedremo come, negli ultimi anni, l'uomo ha preso sempre più coscienza della situazione ambientale ed alimentare, decidendo di dare vita a grandi cambiamenti.

Agricoltura biologica vs agricoltura convenzionale

Per tantissimo tempo ci si è chiesti se fosse meglio agricoltura biologica o convenzionale. Ma quali sono i pro e contro di questi due diversi approcci?

Di recente, l'interesse verso il cibo e l'agricoltura biologica sta crescendo esponenzialmente, poiché aumenta sempre di più l'attenzione verso uno stile di vita sano e sostenibile

Fino a pochissimi anni fa, l'utilizzo di sostanze chimiche non rappresentava una grande problematica, dal momento che i raccolti erano sempre tendenzialmente abbondanti ed il consumatore portava sulla tavola prodotti dal colore e dalle forme perfetti.

Soltanto successivamente si è appreso che tutto ciò non dava vita a materie prime del tutto sane, ma non solo, anche per i terreni l'uso dei pesticidi non era affatto salutare.

Per poter comprendere questa tematica a fondo, è necessario fare un passo indietro, delineando quali sono le caratteristiche di entrambe le metodologie di coltivazione e comprendendo le differenze sostanziali tra di esse.

Differenza agricoltura biologica e convenzionale

La domanda più diffusa recentemente è: che differenza c'è tra agricoltura convenzionale e agricoltura biologica?

Nell'agricoltura convenzionale vengono impiegati in larga quantità prodotti chimici con lo scopo di sfruttare il terreno, aumentando la produzione in maniera esponenziale. Questo tipo di agricoltura può essere definita intensiva ed in molte occasioni a monocoltura, con un ingente dispendio di consumo energetico.

Al contrario, coloro che decidono di abbracciare la coltivazione biologica non utilizzano alcun tipo di pesticidi, fertilizzanti chimici e altre sostanze che non siano strettamente di derivazione naturale.

Le tecniche di coltivazione biologica derivano da epoche passate, quando la produzione di sostanze chimiche era sconosciuta e le uniche metodologie esistenti erano di origine naturale.

Per mantenere il suolo fertile, è necessario rispettare le micro sostanze presenti all'interno di esso, in questo modo la pianta sarà più resistente ed il suolo manterrà l'acqua di cui ha bisogno.

L'utilizzo dei concimi deve riguardare soltanto compost ricchi di sostanze nutrienti per il terreno, che aiutano a far crescere le piante rigogliose e sane.

Inoltre, la rotazione delle colture è un aspetto enormemente rilevante e consiste nell'alternare le colture sul medesimo terreno. È una tecnica molto antica, che risulta essere profittevole nel contrastare erbe infestanti e parassiti che nascono spontaneamente nel terreno.

Ciò che è necessario emerga da queste differenze è il senso di responsabilità verso se stessi ed il prossimo che, qualora si scelga di coltivare biologico, si decide di sposare.

È una scelta per se stessi, ma con lo sguardo sempre proiettato verso il futuro, decidendo di appoggiare un processo di produzione sostenibile, che gioverà non solo al cibo, ma anche all'acqua e all'aria.

Nel cuore del Delta del Po, l'azienda agricola di Agrifree ha deciso di seguire questa missione, con grande impegno e dedizione, applicando le tecniche di agricoltura biologica alla coltivazione del grano.

Quest'ultimo, macinato a pietra, è all'origine della filiera dei prodotti Agrifree a km 0: semola, farine bio, pasta integrale biologica, snack, piadine e molti altri prodotti.

Agricoltura: dal convenzionale al biologico

Come avviene il passaggio dall'agricoltura convenzionale a quella biologica? Vediamolo insieme. Sin dal dopoguerra, l'utilizzo della chimica è stato implementato nell'agricoltura con lo scopo di potenziare al massimo la produzione.

Per questo, per moltissimi anni, l'impiego di prodotti chimici nella produzione agricola appariva come unica modalità per fare agricoltura, a tal punto da assumere la denominazione di "agricoltura tradizionale o convenzionale".

Verso gli anni '70 si cominciò a comprendere la dannosità dei pesticidi, iniziando a delineare le fondamenta del biologico. Anni dopo, nel 1985 per la precisione, venne istituita l'associazione italiana per l'agricoltura biologica, attuale istituto controllante.

Soltanto verso gli anni '90 venne fatta maggiore chiarezza riguardo numerosi aspetti del sistema biologico, tra i quali metodologie di coltivazione, metodi di distribuzione del cibo biologico e molto altro.

Ed eccoci ai giorni nostri: il tema del biologico ha fatto enormi passi avanti ed è diventato un tema di grande interesse, soprattutto tra i giovani. Ecco perché Agrifree, proprio grazie alla nuova generazione, ha scelto di sposare il biologico, sfruttando la naturale fertilità del terreno, senza l'uso di pesticidi e sostanze chimiche.

Vai all'articolo precedente:Fertilizzanti e concimi ammessi in agricoltura biologica
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