Cos'è l'agricoltura biologica e come diventare agricoltore bio

5 Maggio 2022
Cos'è l'agricoltura biologica e come diventare agricoltore bio

Decidere di coltivare in modo biologico, spesso, è una scelta dettata da un profondo rispetto verso la vita e l'ambiente circostante e, ancor di più, dovuta ad una radicata devozione per il proprio territorio.

Il termine "biologico", non a caso, deriva dal greco biologos, parola formata da bio, ovvero "vita", e logos che significa "comprensione".

La possibilità di poter coltivare ed, al contempo, eliminare totalmente le emissioni tossiche e la distruzione della vegetazione spontanea e della flora, spinge sempre più agricoltori a scegliere questa tipologia di produzione. 

Cosa si intende per agricoltura biologica

Con la terminologia "agricoltura biologica" viene indicato un metodo di coltivazione e di allevamento che impiega soltanto sostanze di origine naturale ed una lavorazione differente del terreno. Sono, perciò, bandite tutte quelle sostanze di derivazione chimica, come i prodotti fitosanitari, tra i quali troviamo pesticidi, diserbanti, insetticidi e fungicidi. 

Tutto questo viene sostituito dall'utilizzo di concimi naturali, al fine di conservare e migliorare le caratteristiche del suolo e rispettare le forme di vita e la biodiversità.

Quando e come nasce l'agricoltura biologica

Il concetto di agricoltura biologica ha origini ben più antiche di quanto si possa pensare e, nel tempo, si sono evolute diverse tecniche e metodologie che hanno dato vita a diverse scuole di pensiero. 

Dapprima l'agricoltura biodinamica di Rudolf Steiner, fondata nel 1924, secondo il quale un'azienda agricola viene vista come una sorta di organismo immerso nelle forze cosmiche. Successivamente, nel 1940, Sir Howard sviluppa l'agricoltura biologica, pubblicando il libro "I diritti della Terra", un viaggio alla scoperta delle tecniche di fertilizzazione organica e di compostaggio usate dagli agricoltori indiani ad inizio del ventunesimo secolo. L'ultimo concetto ha preso piede in Svizzera, tra gli anni '50 e '60, per opera di Hans Peter Rusch e Hans Müller, e si tratta dell'agricoltura ecologica. Questa tecnica è stata frutto di studi sulla fertilità del suolo e sulla conoscenza dei cicli biologici del suolo. 

Tutte queste teorie che si sono susseguite nel tempo, hanno in comune il rispetto per l'equilibrio naturale, riducendo l'utilizzo di sostanze chimiche.

Come diventare agricoltore biologico

Chiunque desideri diventare agricoltore biologico per preservare la biodiversità nei propri terreni, deve rispettare principi, norme e requisiti dell'agricoltura biologica, ma soprattutto deve essere a conoscenza della legislazione applicata.

L'agricoltore deve principalmente essere certificato da un organismo di controllo. Tale certificazione comporta un'ispezione annuale ed una serie di controlli per verificare la conformità alle norme sulla produzione biologica.

Come fare agricoltura biologica

Per fare agricoltura bio si devono necessariamente attuare delle metodologie di lavoro ben precise, che si scostano molto dal modo di lavorare nell'agricoltura che tutti conoscono.

Come detto in precedenza, in un terreno biologico possono essere impiegati soltanto concimi naturali di origine animale o vegetale. L'azione che questi concimi organici hanno sul terreno si adatta ai processi naturali del riuso della materia e contribuisce ad accrescere il suolo di indispensabili nutrienti.

In materia di concimi per agricoltura biologica, è stato determinante il nuovo Decreto Ministeriale del 17 gennaio 2017, contenente un aggiornamento della lista dei concimi per il biologico. La prima novità introdotta, è stata l'eliminazione di concimi contenenti microelementi previsti dal Regolamento CE 2003, nel caso in cui questi vengano realizzati a partire da sali, che contengono microelementi come azoto e fosforo.

Anche la lavorazione del terreno deve essere in linea con gli obiettivi principali del metodo bio, preservando la conservazione e il miglioramento della fertilità organica.

Vediamo insieme quali sono i concetti fondamentali della lavorazione del suolo biologico:

  • la lavorazione del terreno, attraverso l'impiego di trattrici agricole, non dovrebbe essere profonda, pertanto, non dovrebbe eccedere i 30 cm di profondità. Tutto questo favorisce non solo le condizioni per l'umidificazione della stessa sostanza organica, ma anche il rilascio di elementi nutritivi, grazie ad una presenza maggiore di ossigeno;
  • gli strati del terreno non dovrebbero essere ribaltati e mescolati tra loro, poiché la sostanza organica presente nei primi strati di terreno si andrebbe a depositare negli strati sottostanti.

Come aprire un'azienda di agricoltura biologica

Quando si apre un'azienda agricola bio, oltre ad effettuare i passaggi sopra descritti per diventare agricoltori biologici, si deve procedere con il cosiddetto processo di conversione. Durante questo periodo di tempo devono essere utilizzati i metodi di produzione biologica, però il prodotto non potrà essere venduto come tale. Il periodo di conversione varia in base alla tipologia di prodotto bio che si intende realizzare.

Questo periodo può risultare difficile per l'azienda, poiché i metodi biologici tendono a ridurre i raccolti. Per questo, l'UE mette a disposizione delle aziende biologiche dei sostegni per avviare la nuova attività. 

Inoltre, gli agricoltori biologici possono beneficiare in automatico dei pagamenti per l'inverdimento, concepiti per incoraggiare gli agricoltori a prendere decisioni rispettose verso l'ambiente.

Dove si pratica l'agricoltura biologica

Soprattutto tra il 2018 e 2019, l'agricoltura biologica in Italia è cresciuta molto e ad oggi è presente sul 15,2% della superficie coltivabile.

Anche nei terreni del Delta del Po si coltiva biologico, sfruttando le enormi possibilità che questo territorio offre.

Agrifree: amore per il biologico

L'Azienda Agricola Agrifree, immersa nel parco del Delta del Po, ha scelto di produrre biologico decidendo di amare e preservare il proprio territorio, sfruttandone la naturale fertilità ed escludendo totalmente l'utilizzo di sostanze chimiche. 

È il grano biologico che fa da protagonista. Dopo essere stato piantato e raccolto, viene macinato per ricavare molteplici varietà di farine, che danno vita a prodotti alimentari eccezionali.

Agrifree non è soltanto attenzione per il territorio alle foci del grande fiume, ma anche tradizione nel cuore del Delta, dove il grano è stato coltivato di generazione in generazione, mantenendosi fedeli ad un patto di solidarietà con l'ambiente e la natura, con lo sguardo sempre proiettato verso il futuro.

L'azienda agricola Agrifree propone numerosi prodotti da agricoltura biologica, come farine, pasta bio integrale di qualsiasi tipologia, grissini, gallette di riso, piadine, biscotti e altri panificati, tutti realizzati con farina integrale bio.

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