Giardino Botanico di Porto Caleri: un'oasi da scoprire

21 Settembre 2023
Giardino Botanico di Porto Caleri: un'oasi da scoprire

Il Giardino Botanico Litoraneo del Veneto è stato fondato nel 1991 dal Servizio Forestale Regionale per le Provincie di Padova e Rovigo, per proteggere e conservare l’ecosistema naturale unico ed esclusivo della zona. 
Il Giardino si trova sulla sponda sud della penisola di Caleri a Rosolina Mare (RO), che va dalla foce del fiume Adige a porto Caleri e si espande su una superficie di 44 ettari.

La ricchezza di habitat offre una meravigliosa varietà di panorami, dalla laguna alle dune fino alla spiaggia. La flora è rigogliosa di specie variegate, tra cui spiccano alcune specie rare, come ad esempio il fiordaliso di Tommasini e la Salicornia veneta. 

All’interno di quest’oasi sono presenti tantissime specie animali, tra le più interessanti da menzionare sono: l’elusivo succiacapre e il coloratissimo gruccione; mentre tra gli anfibi spicca il rarissimo pelobate fosco, di cui il Giardino ospita l’unica popolazione veneta.
Questo luogo ricco di meraviglie è aperto da marzo a novembre e viene visitato ogni anno da oltre 10.000 persone che, seguendo i circa 4 km di percorsi, hanno la possibilità di scoprire la sua prosperità.

Giardino botanico: i percorsi

Vi sono tre percorsi tra cui scegliere di passeggiare, scopriamoli insieme:

  1. Il percorso A (giallo), di circa 600 metri, è ideale per chi desidera percorrere una breve passeggiata attraversando le zone più interne, dove le dune, fanno da protagoniste. 
    Questo sentiero incomincia dal Centro Visite, costeggiato da ginepri colonnari. 
    All’inizio, si trova immediatamente un’area picnic, ombreggiata da pini marittimi, dove è possibile rinfrescarsi e rilassarsi, soprattutto durante la stagione estiva. Proseguendo, al primo incrocio, una passerella sopraelevata consente di fiancheggiare una pozza d’acqua, dove ammirare la fauna. Lungo il sentiero si possono apprezzare le rigogliose aree boscate di leccio e di olmo. Il percorso termina presso il Centro Visite.
  2. Il percorso B (rosso), di circa 1650 metri, esplora gli ambienti più eccezionali ed importanti dal punto di vista naturalistico del Giardino Botanico: le dune, con i loro peculiari ecosistemi. 
    La pineta dà la partenza e dopo qualche metro spunta la passerella panoramica in legno, che conduce il visitatore ad affacciarsi sulla macchia e, gradualmente, al mare. 
    Si possono ammirare i cambiamenti di colore, dal verde scuro del ginepro al verde argenteo dei cespi dell’ammofila, fino al bianco della nuda sabbia della battigia. A poco a poco gli arbusti della macchia si diradano, lasciando spazio a zone aperte ricoperte da muschi e licheni. Quando si scorgono il legno e i detriti portati dalle onde, il mare sarà vicino e si potrà ammirare la natura lasciata intatta. Si termina ripercorrendo nuovamente l’intera successione degli ambienti.
  3. Il Percorso C (blu), di circa 2850 metri, coglie interamente la complessità degli ambienti del giardino Botanico: la pineta, le dune e gli ecosistemi d’acqua salmastra. Collegato al percorso B, questo itinerario sbuca in un ambiente completamente diverso: la barena, soggetta all’influsso delle maree, tanto che, durante le alte maree, parte del percorso viene sommerso dall’acqua. Si potrà poi accedere ad una lunga passerella sopraelevata, grazie ad una comoda strada sterrata. Quest’osservatorio permette di apprezzare il panorama lagunare. Uscendo dalla passerella, tornati sulla strada, un ponticello consente di scavalcare il canale di uscita della barena (ghebo), permettendo di effettuare un giro completo attorno alla barena.

Nei dintorni del Giardino Botanico: cosa trovare/cosa si trova?

Per chi desidera continuare l’esperienza al mare, può recarsi nelle vicinissime spiagge di Rosolina Mare, dove la maggior parte degli stabilimenti balneari è attrezzata per soddisfare ogni esigenza, dall’ospitare bambini, grazie ai giochi e alle strutture apposite, all’accogliere i nostri amici a quattro zampe.
Se si desidera alloggiare nel territorio, per scoprire ogni sua sfumatura, ci sono vari hotel fronte mare o, comunque, a pochissimi metri dalla spiaggia. La maggior parte offre anche un servizio di parcheggio gratuito. 

Per continuare l’esperienza del Delta del Po, si possono provare i piatti locali più rinomati: le ostriche rosa del Delta, le cozze e le vongole della sacca di Scardovari e, per finire, l’anguilla di Rovigo. Queste prelibatezze si possono gustare nei ristoranti dei dintorni ed il luogo più suggestivo dove poterlo fare è Albarella. 
Quest’isola, collegata con un ponte alla terraferma, è sotto stretta tutela ambientale ed il suo ingresso, infatti, è consentito solo a chi è in possesso di permesso speciale. L’isola è l’habitat naturale di daini, fagiani, lepri, aironi, falchi di palude, cavalieri d’Italia e garzette che vagano liberi per l’isola.

La sostenibilità promossa da tutto il territorio del Delta del Po è decisamente rispecchiata dal lavoro di Agrifree. L’azienda, da alcuni anni, ha intrapreso con convinzione la strada dell’agricoltura biologica, impiegando metodi naturali, senza l'uso di pesticidi e sostanze chimiche. Inoltre, il grano raccolto viene esclusivamente macinato a pietra, così da mantenerne le proprietà organolettiche e nutrizionali. 
Si parte dalla farina biologica, pensata appositamente per dar sfogo all’estro creativo in cucina. Poi, pasta biologica, sia bianca che integrale, per realizzare ottimi primi. E infine prodotti sfiziosi, come i “Ricci del Delta” da accompagnare durante l’aperitivo o da sgranocchiare durante le pause.

 

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